A meno che tu non sia nato in un remoto villaggio al centro della Foresta Amazzonica, conoscerai sicuramente Barbie: la bionda più famosa della storia dopo Marilyn Monroe.

La bambola creata in casa Mattel nel lontano 1959, ha accompagnato generazioni di bambine, diventate poi donne, seguendo il modello della perfect doll.

Il personaggio di Barbie (diminutivo di Barbara Millicent Roberts) è sempre stato al passo coi tempi: a partire dalle bambole vere e proprie, passando poi per i film e arrivando addirittura su Youtube.

Con quasi 10 milioni di iscritti, il canale di Barbie offre non solo i suoi film completi, ma anche la cosa che ha attirato di più la mia attenzione, ovvero Il Vlog di Barbie.

Cos’è Il Vlog di Barbie?


Googlando “Il Vlog di Barbie” leggiamo: l’adolescente Barbie mostra l’andamento della sua vita a Malibu, in California, raccontando le sue sfide quotidiane e il trascorrere del tempo insieme alle sue sorelle e ai suoi amici.

Questo format è composto da una serie di video in cui si vede Barbie parlare dalla sua scrivania, proprio come se fosse una persona in carne ed ossa.

Alle sue spalle, c’è la sua “cameretta” e spesso nei suoi vlog si incontrano altri personaggi del suo mondo, come Ken o Nikki. Tra i video, ci sono dei veri e propri DIY, videoricette, make-up tutorial e anche challenge.

Ma non è questo ad aver attirato la mia attenzione.

I temi delicati nel Vlog di Barbie


Se sei arrivato fin qui, significa che sei curioso di sapere cos’è che mi ha portato a scrivere un articolo su Barbie.

Bene, iniziamo!

Spulciando tra questi video ne ho trovato uno intitolato “Barbie e Nikki Discuss Racism”, che si traduce in “Barbie e Nikki parlano del razzismo”.

Incuriosita, ho iniziato a guardare il vlog e sono rimasta a dir poco sorpresa.
Nikki (sulla sinistra) dibatte con Barbie (sulla destra) riguardo tematiche come il white privilege (privilegio bianco) e il movimento BLM, raccontando delle quotidiane discriminazioni subite da lei in quanto membro della comunità nera.

La stessa Barbie afferma:

Non è giusto, perchè significa che i bianchi ottengono un vantaggio che non hanno guadagnato, mentre i neri hanno uno svantaggio che non meritano.

Ovviamente, essendo indirizzato ad un pubblico che va dai 4 ai 12 anni, il linguaggio utilizzato è semplice e lineare, proprio per rendere il messaggio comprensibile anche ai più piccoli (e forse anche a quel tuo zio razzista).

Data la mia infinita curiosità, non mi sono fermata e ho continuato a vedere altri video del genere sul canale.

Ho trovato una nuova Barbie, che combatte per il girl’s empowerment, parla di depressione, perdono, e ancora aiuta i bambini a trovare la loro voce e il loro posto nel mondo.

La stessa Mattel ha dichiarato alla CNN:

Ci auguriamo che le famiglie guardino i vlog insieme e sfruttino il marchio per discutere di argomenti difficili con i bambini e speriamo che stimolino molte più conversazioni su come le ragazze possano supportarsi a vicenda.

Cosa ne penso


Barbie è stata sempre presente nella mia vita, ricordo i pomeriggi trascorsi a giocarci con mia sorella o l’attesa dei nuovi film in TV.

Tuttavia, Barbie ha inculcato in me e in milioni di altre bambine lo stereotipo della donna perfetta: seno prosperoso, vitino da vespa, bionda e con gli occhi azzurri. Credo che alla base della nascita di questo format ci sia quindi il desiderio della Mattel di redimere la figura di Barbie, spazzata via dalla crescente ondata (finalmente) di body positivity.

Infatti, il discorso sulla cattiva influenza della bambola statunitense sulle giovani donne è diventato sempre più frequente negli ultimi dieci anni, portando alla perdita di notorietà di quest’ultima.

Barbie 3.0 rappresenta il riscatto, ma in una forma giusta e per nulla aggressiva, e sono più che favorevole alla scelta della Mattel di sensibilizzare bambini e bambine riguardo le tematiche più frequenti del nostro periodo storico, come appunto il razzismo, la depressione e le discriminazioni.

Facendo un giro su Twitter, mi sono accorta di non essere l’unica ad aver apprezzato la svolta di Barbie:

https://twitter.com/kat_blaque/status/1314234971297509376?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1314234971297509376%7Ctwgr%5Eshare_3%2Ccontainerclick_0&ref_url=https%3A%2F%2Fmashable.com%2Farticle%2Fbarbie-explains-racism-vlog%2F
https://twitter.com/taegistrawberri/status/1313901738320179201?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1313901738320179201%7Ctwgr%5Eshare_3%2Ccontainerclick_1&ref_url=https%3A%2F%2Fmashable.com%2Farticle%2Fbarbie-explains-racism-vlog%2F

In conclusione, un personale appello alla Mattel:

si può fare qualcosa anche per noi bambine cresciute?

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