Non è nostra abitudine trattare argomenti che non riguardano il mondo dei social o del web marketing, non è nostra abitudine soprattutto parlare di cinema. Ma se nelle sale c’è un film su Chiara Ferragni, una tra le influencer più famose al mondo, probabilmente è il caso di prendere in considerazione l’argomento.
In questo articolo non parlerò del film (che non ho visto), della trama, della regia e del montaggio (appunto, non l’ho visto). Quello che propongo è un semplice ragionamento che non mi sta facendo dormire la notte (più o meno):
è così sbagliato fare un film su Chiara Ferragni?
Se sei una persona che non ha Facebook, Instagram, Twitter o una qualsiasi connessione internet, ti starai domandando perché dovrebbe essere sbagliato fare un biopic su una persona. Non voglio risponderti ora, ma sappi che nell’ultima settimana il mondo dei social sembra essere in rivolta.
Il motivo?
Nelle sale c’è un film su Chiara Ferragni e sta dominando al botteghino!
Continui a non capire cosa ci sia di sbagliato vero? Hai ragione, riavvolgiamo il nastro e partiamo dal principio.
Chi è Chiara Ferragni
Chiara Ferragni è una donna di 32 anni che nel 2009 ha creato un blog: “The Blonde Salad”. I focus nel suo blog erano semplicemente dedicati alla sua passione più grande: la moda. Mostrava e descriveva minuziosamente i suoi outfit accrescendo sempre di più la sua fan base. Parallelamente al suo blog, intensificava la sua attività su un social network allora nascente, Instagram, capendo immediatamente che la piattaforma poteva essere utilizzata per creare un business (quindi no foto di gatti!).
Nel 2010 presentava la sua prima linea di scarpe arrivando a collaborare nel 2013 con Steve Madden. Con l’accrescere del suo “potere”, ovvero con una fan base sempre più numerosa su cui ha da sempre esercitato “un’influenza” notevole, diventava, nel 2015, un case study della Harvard Business School. Nello stesso anno, fu la prima Fashion Blogger ad apparire sulla copertina di Vogue.
Senza dilungarmi troppo (c’è Wikipedia per questo), concluderò questa breve biografia dicendovi che la rivista Forbes (non Sorrisi e Canzoni), nel 2017 gli conferiva la nomina di “influencer più importante al mondo”.
Al momento il suo account Instagram vanta qualcosa come 17,4 Milioni di Followers.
Unposted: il film su Chiara Ferragni
Il 17, 18 e 19 settembre è andato in scena nelle sale di tutta Italia “Chiara Ferragni – Unposted”, il documentario evento sulla storia dell’imprenditrice di Cremona.
Inutile che ve lo dica, è stato un record assoluto!
Il documentario ha totalizzato 1.601.499 Euro di incasso in 3 giorni, divenendo il film-evento più visto di sempre in Italia.
Ma come promesso, non parlerò del film (anche perché non l’ho visto).
Le polemiche
Se hai letto fin qui e ti stai chiedendo se ti ho preso in giro fino a questo momento, la risposta, purtroppo è no!
Il film su Chiara Ferragni ha scatenato ira e ilarità su quotidiani e social. Il motivo? Ecco il motivo non è così semplice da spiegare, ma ci proverò.
Perché le polemiche?
Il motivo principale pare essere che Chiara Ferragni rappresenti l’incarnazione del male assoluto dei nostri tempi e quindi non meriti un film su la sua storia e tutte le persone che vanno a vedere il suo film, siano dei perfetti idioti.
Se non hai i social o una connessione internet (quindi non so proprio come tu possa arrivare a leggere tutto ciò), ti assicuro che non sto scherzando affatto: una grandissima fetta di persone (tra cui anche giornalisti affermati e critici di cinema) la pensa in questo modo.
Ognuno ha diritto di esprimere la propria opinione, siamo in democrazia giusto? Allora adesso proverò ad esprimere anche io la mia e di quella di tutta la redazione di How To Social.
Film su Chiara Ferragni: giusto o sbagliato?
Che cos’è un biopic? Il primo risultato di ricerca di Google mi aiuta nella definizione:
Genere cinematografico basato sulla ricostruzione della biografia di un personaggio realmente esistito.
Probabilmente solo questa definizione potrebbe “giustificare” la realizzazione di un documentario su una donna di 32 anni che grazie ad un blog, un profilo Instagram e tanto, ma tanto lavoro, è arrivata a fatturare qualcosa come 10 milioni di euro l’anno.
Giusto? Sbagliato?
Mi sono chiesto, dopo tante polemiche, perché tanto accanimento contro Chiara Ferragni, perché non “merita” un Biopic sulla sua vita? E così ho deciso di fare delle ricerche per scoprire chi è stato negli anni meritevole di un Biopic.
Alcuni Biopic Famosi
- Il Giovane Hitler: non credo abbia bisogno di spiegazioni.
- Bronson: Charles Salvador, precedentemente noto come Charles Bronson e Charles Ali Ahmed, originalmente Michael Gordon Peterson è un criminale britannico. È stato spesso definito dalla stampa del Regno Unito come il “più violento prigioniero britannico vivente”.
- Charlie Says: avete presente Charles Manson?
- Ted Bundy – Fascino Criminale: Theodore Robert Bundy è stato un serial killer statunitense, autore di almeno 15 omicidi ai danni di giovani donne negli Stati Uniti tra il 1974 e il 1978. Su Netflix è possibile trovare un documentario con le sue interviste in Carcere.
- Vallanzasca – gli Angeli del Male: produzione Made in Italy sul bandito più famoso di tutti i tempi in Italia, Renato Vallanzasca, autore oltre che di incredibili rapine e fughe dal carcere, di alcuni efferati omicidi.
Tutti questi biopic, e ne esistono altre centinaia, su criminali, assassini e dittatori, sono stati osannati da pubblico e critica, giustificando la loro realizzazione con:
“è giusto che si conosca la loro storia, ma non che si prendano come modelli di vita”.
Affermazione giustissima per quanto mi riguarda, ma che sembra valere per criminali e dittatori e non per una persona che, per le sue doti imprenditoriali, potrebbe davvero rappresentare un modello (ricordate Harvard che l’ha fatta diventare un case study?).
Ma torniamo al film su Chiara Ferragni
Chiara Ferragni è davvero il simbolo del degrado dei nostri giorni?
È davvero colei che sta portando la cultura in Italia e nel mondo ai livelli più bassi di sempre? È colpa sua davvero, o è “solo” un’imprenditrice che qualche tempo prima di tutti ha iniziato a sfruttare internet in maniera intelligente e non per fare lunghi e boriosi post su Facebook in cui si denigra l’operato altrui?
Giusto o Sbagliato?
Questo mio articolo voleva solo essere una piccola provocazione, un ragionamento più o meno logico su cosa possa significare giusto o sbagliato.
Ma la verità è che io non lo so:
posso dirvi quello per me è giusto (e l’avrete capito leggendo), ma quello che non posso dire sicuramente è che Chiara Ferragni sia il male assoluto e che chi abbia pagato per vedere un biopic (uno come tanti nella storia), sia un perfetto idiota.