Nei giorni scorsi molti dipendenti di casa Facebook hanno avviato alcune proteste verso il proprio CEO, Mark Zuckerberg, a seguito dei post del presidente Donald Trump riguardo ai disordini scaturiti dopo la morte di George Floyd.
I dipendenti di Facebook hanno chiesto a gran voce un maggiore controllo per questo tipo di contenuti postati dal presidente degli USA e, dopo qualche giorno di riflessione, Mark Zuckerberg ha risposto con un post sulla sua pagina personale.
Abbiamo già precedenti per l’imposizione di maggiori restrizioni durante le emergenze e quando i paesi sono in stato di conflitto in corso, quindi potrebbero esserci ulteriori politiche o misure d’integrità da considerare in merito alla discussione o alle minacce dell’uso statale della forza quando un paese si trova in questo stato.
Il CEO di Facebook ha poi ribadito:
Rivedremo le nostre nostre politiche che consentono la discussione e le minacce dell’uso della forza da parte dello stato per vedere se ci sono correzioni da adottare.
Rivedremo le possibili opzioni per la gestione di contenuti che violano, o violano in parte, superando la scelta binaria di lasciarli o rimuoverli.
Mark Zuckerberg ha ricordato l’importanza di superare, in America e nel mondo, le ingiustizie razziali incoraggiando gli utenti a lasciare dei feedback per trovare nuove metodologie sulla propria piattaforma.
Al termine del lungo post, ha rivolto un pensiero verso la comunità afroamericana:
ai membri della nostra comunità nera: io sono con voi. Le vostre vite contano. Black lives matter.
Qui il post originale:
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